letture 2010

Il Mago di Oz
Salman Rushdie

 
Index del.icio.us


«Il Mago di Oz fu la mia prima influenza letteraria» scrive Salman Rushdie a proposito di questo grande classico della cinematografia mondiale. Per l’autore dei Versi satanici, Il Mago di Oz è infatti molto più di un film per bambini. È una storia «la cui forza pro pulsiva è proprio l’inadeguatezza degli adulti», che «obbliga i bambini a prendere in mano il proprio destino e, ironicamente, a crescere da soli». Rigettando perciò l’idea secondo la quale il Mago di Oz termina con un confortante ritorno alla quiete della vita di tutti i giorni, Rushdie considera Oz alla stregua di una profonda riflessione sull’esilio, nella certezza che l’unica vera casa è quella che noi stessi ci siamo costruiti, fuori e dentro di noi. Il brillantissimo ‘saggio” che commenta puntualmente le varie sequenze del film è arricchito da uno scintillante racconto intitolato All’asta delle scarpette rosse, incentrato sul giorno in cui le magiche scarpette rosse indossate da Dorothy nel film vengono battute a 15.000 dollari a un asta futuribile e inquietante, in cui qualunque sogno, passato e futuro, è in vendita.



In copertina: L’Uomo di Latta, Fotogramma del film Il Mago di Oz , Regia di Victor Fleming



Salman Rushdie è nato a Bombay neI 1947 e si è trasferito a Londra quando aveva quattordici anni. È l’autore di I figli della mezzanotte; La vergogna; I versi satanici; Harun e il mar delle storie; L’ultimo sospiro del Moro; Est, Ovest; La terra sotto i suoi piedi; del reportage sul Nicaragua Il sorriso del giaguaro e del volume di saggi Patrie immaginarie. Dal 1989 vive in clandestinità, dopo la condanna a morte decretata dal regime degli ayatollah dell’Iran. NeI 1994 è stato nominato primo presidente del Parlamento Internazionale degli Scrittori.



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